Il bel romanzo di Irène Némirovsky, divenuto bestseller a sessant’anni dalla tragica scomparsa della scrittrice, morta nel campo di concentramento di Aushwitz, avrebbe dovuto comporsi di più del doppio delle quattrocento pagine lungo le quali si snodano le vicende dei numerosi personaggi che lo abitano. Gli appunti ritrovati insieme al manoscritto svelano parzialmente quale fosse il progetto della scrittrice: una complessa trama di destini che si intersecano o collidono, un pullulare di sentimenti, ambizioni, speranze che la guerra, “personaggio’ tragicamente centrale del romanzo, inesorabilmente travolge.
Il lettore non può che rimpiangere che l’intensa e vibrante narrazione di Irene Nemirovskj si interrompa prima che quei destini si siano interamente compiuti, e tuttavia l’incompiutezza dell’opera è anche parte del suo fascino. Se questo è vero per tutti i personaggi che popolano il romanzo, lo è ancora di più per Lucille e Bruno, i due protagonisti di questo breve Adattamento. La bella moglie trascurata del soldato francese fatto prigioniero dai tedeschi e il giovane ufficiale tedesco, che tutto divide tranne la musica, si innamorano nonostante tutto: nonostante la guerra, nonostante la sorveglianza della suocera ostile.
E un sentimento impossibile diventa poco a poco inevitabile. Non sapremo mai se l’altrettanto inevitabile rinuncia di Lucile sarebbe stata definitiva, se il romanzo fosse stato concluso.
Quel finale sospeso è forse il solo finale che possiamo accettare come lettori sedotti dal sottile incanto che Irène Némirovsky riesce a suscitare.
(a cura di Eugenia Costantini)
ARTISTI
Laura Morante, voce recitante
Carlo Guaitoli, pianoforte
Musiche a cura di Carlo Guaitoli
Adattamento del testo a cura di Eugenia Costantini
Ideazione e direzione artistica a cura di Elena Marazzita
Musiche di:
J. S. Bach, F. Schubert, F. Mendelssohn, R. Schumann, F. Chopin, E. Satie, C. Guaitoli
Credito foto Fabio Lovino